Stregato dal J-36.......
durante il periodo della seconda guerra mondiale la Marina Militare Americana (Navy U.S.A.) promosse una gara per la costruzione di parecchie migliaia di tasti semiautomatici. Gara a cui parteciparono i migliori costruttori americani dell'epoca, ognuno con un suo prodotto di punta. La vibroplex presentò un suo vecchio modello il "lightning" e vinse la gara. Non riuscendo però a produrre tanti tasti quanti ne servivano, chiamò la ditta Lionel (costruttrice di trenini elettrici) per aiutarla. Furono prodotti quindi moltissimi tasti pressochè simili al Lightning della Vibroplex ma denominati J-36 perchè la Navy U.S.A. usava questa sigla per identificare ogni tasto semiautomatico di qualsiasi forma e marca. Si possono trovare dei J-36 completamente diversi da quelli della Lionel e della Vibroplex proprio perchè militari. Comunque chiunque abbia un vecchio J-36 o un Lightning è consapevole di avere un tasto che negli anni è riuscito come uno dei migliori in assoluto. L'unico problema è la sua età, infatti non esistono J-36 nuovi, il più giovane ha oltre 60 anni. ....
Dopo aver tanto letto del J-36 in internet, sui forum e sui siti dei migliori telegrafisti italiani del nostro tempo (IZ0DDD, IK0IXI, IK0XCB solo per citarne alcuni) mi sono deciso ad ordinarne uno dal buon Alberto Frattini (I1QOD) un J-36 ispirato al Lightning della VIBROPLEX (per gli interessati : qui)
Questo tasto non è altro che la versione militare del prestigioso Lightning Bug della Vibroplex, costruito nel corso della Seconda Guerra Mondiale dalla LIONEL ELECTRIC TRAIN COMPANY o meglio
dalla THE LIONEL CORP. NEW YORK. La Vibroplex incapace di soddisfare le innumerevoli richieste militari ed in particolar modo dell’ U.S. ARMY, concesse temporaneamente la licenza di produzione
alla Lionel Electric Train Company, ditta che fino a qualche giorno prima aveva costruito trenini elettrici per bambini.
Si conosce ben poco del rapporto commerciale tra Lionel e Vibroplex, ma è certo che la Vibroplex diede inizialmente alla Lionel il supporto necessario per la produzione del J-36 fornendo
le necessarie attrezzature con relativo personale e gran parte dei materiali affinchè il prodotto finale fosse quello richiesto dalla Signal Corps, U.S. Army che assegnò a questo
bellissimo e robusto tasto il nome di J-36 indipendentemente dal suo fornitore.
Il J-36 fu costruito anche dalla stessa VIBROPLEX senza apporvi etichetta (i fori presenti sulla base furono completamente ricoperti durante la fase di verniciatura), dalla LIONEL
CORP, N.Y. e dalla JESSE H. BUNNELL che ne sviluppò due versioni, una identica al VIBROPLEX LIGHTNING ed al LIONEL J-36 ed un altro più piccolo che ricordava molto il VIBROPLEX BLU RACER,
il tutto con una propria targhetta identificativa. Il J36 Vibroplex, essendo un prodotto ben riuscito e lungamente collaudato, ispirò altre case produttrici che immisero sul mercato
migliaia di copie del J-36 non autorizzate e lo stesso Horace Martin (l' inventore di questo tasto) non fu in grado di fare nulla per fermare la produzione delle copie.
Si è certi che tutti i Lionel J-36 hanno l’ordine nr. 7861-Phila-43 e la data 1942. mentre i J-36 Bunnell hanno l’ordine nr. 6001-Phila-43 e la data 8-4-42.
La Lionel costruì migliaia di J-36 tra il 1941 ed il 1945 per conto della VIBROPLEX ma solo quattro particolari lo differenziano sostanzialmente da un Lightning Bug Vibroplex e
sono:
La targhetta, caratteristica principale di riconoscimento, lunga, stretta, posta sul bordo sinistro è fissata con cinque rivetti di metallo, quattro agli angoli ed il quinto a destra de marchio “L”.
La pala arrotondata che in qualche caso puo’ essere doppia.
La differente godronatura delle viti di regolazione.
Il pomello della "leva di accordo". Questa leva serviva quando si usava la linea elettrica per cortocircuitare il tasto, chiudendo la linea si permettava al corrispondente di andare in trasmissione. E così via, altrimenti il circuito restava privo di alimentazione e non poteva funzionare. Lo stesso principio si usava anche nel XX secolo nelle linee telegrafiche campali. All'inizio (siamo nel 1840/1850) questo congegno per chiudere il circuito si chiamava ZEPPA. Nella telegrafia senza fili, la cosa è più semplice. Il tasto è un semplice interruttore ON/OFF e noi usiamo la leva presente nei tasti per riprodurre fedelmente il modello originale per accordare le apparecchiature. Una inutile comodità, visto che potremmo tenere premuto il tasto e fare una " nota lunga...."
Al di fuori di questi quattro particolari, un J-36 è identico ad un Lightning Bug, non esistono differenze neanche minime e tutte le parti sono tra di loro
intercambiabili.
La maggior parte dei tasti prodotti dalla Lionel (un buon 90% ) non hanno più la targhetta originale per due differenti motivi:
Fonte : qui
Segue adesso un bel riassunto sulle origini del J-36 tratto dal sito di Fabio Bonucci (IK0IXI) uno dei massimi esperti ed appassionati nonchè collezionista dei tasti semiautomatici BUG.
Grazie Fabio per il tuo bellissimo sito e la tua passione.
Altre informazioni qui presenti le ho recuperate dal web e da alcuni libri.
Premessa:
Il tasto J-36 più conosciuto, quello cioè fabbricato dalla Vibroplex e dalla Lionel, deriva dal Vibroplex # 6 chiamato "Lightning Bug" (lucciola). La sigla J-36 identificava però qualsiasi tasto semiautomatico militare e, come vedremo, dietro di essa si cela una serie di interessanti tasti che fanno parte della storia radiotelegrafica.
Le origini del J-36 più conosciuto: il Vibroplex "Lightning Bug"
Il Vibroplex #6 "Lightning Bug" fu veramente il settimo dei Vibroplex (vogliamo dimenticare il Midget, il più raro in assoluto?). Introdotto nel 1927, il "Lightning Bug" fu prodotto fino al 1978-80 quando la Vibroplex fu acquistata da Peter Garsoe e si trasferì a Portland, Maine. Il primo Lightning Bug fu disponibile nella versione Standard (Japanned - Nero lucido con decorazioni) oppure Optional (Nichelata). Dal 1929 al 1936 questo modello, insieme all’Original ed al Blue Racer, fu disponibile anche con base rossa, blu e verde sia liscia che goffrata. Questi Vibroplex colorati sono abbastanza rari e molti sono stati rifatti al punto che spesso non è possibile capire se siano originali o meno. La finitura standard del Lightning Bug (Japanned) passò al nero goffrato intorno al 1940 e al grigio goffrato a metà degli anni ’50. Nel 1939-40 uscì la versione De Luxe cromata con movimenti jewelled. Durante la guerra la base cromata fu sostituita da una finitura in Navy Grey. Intorno al 1980 il Lightning Bug iniziò a uscire di produzione e ne vennero commercializzate alcune versioni in Sierra Brown e beige goffrato. Le ultime scorte terminarono nel 1988. A detta di tutti i conoscitori dei Vibroplex, il Lightning Bug è il miglior semiautomatico prodotto dalla casa americana.
Una meccanica innovativa: Questo Bug diede una decisiva svolta nel design di questi manipolatori; il telaio monoblocco One-piece frame, in voga fino ad allora, venne sostituito dall'Assembled frame realizzato appunto assemblando due placche triangolari mediante colonne cilindriche, il tutto fermato da robuste viti. Questo nuovo sistema fu ideato da John La Hiff, un giovane ingegnere meccanico della Vibroplex che molti anni dopo, nel 1965, diventerà proprietario della stessa Casa. L’Assembled Frame fu impiegato anche per lo Champion e allo Zephyr, prodotti però solo a partire dal 1940. Le altre modifiche introdotte con il Lightning Bug riguardarono il Damper, ovvero il peso di frenatura del braccio, che fu appeso ad una placca orizzontale tenuta in piedi da due colonne cilindriche. Questa soluzione, simile alla lettera “M”, fu appunto chiamata “M damper”. Anche il braccio oscillante (arm), fino al allora cilindrico, fu realizzato con una sottile barra piatta graduata con numeri che permetteva di posizionare il peso, di forma cubica, esattamente nello stesso punto. Quindi le modifiche meccaniche introdotte dal Lightning furono radicali e se pensiamo che questo bug fu prodotto per oltre mezzo secolo, sicuramente le scelte progettuali furono azzeccate.
Il J-36: il semiautomatico "in grigioverde" Ora vedremo come questa sigla militare nasconda in realtà una serie di tasti diversi.Sembra accertato che già nel 1930 il Signal Corps americano avesse stipulato un primo contratto per la fornitura di manipolatori semiautomatici con la BMS - Brooklyn Metal Stamping Corporation. Questi bugs, simili al Vibroplex Original, furono i primi bug ad essere denominati KEY TYPE J-36 e sono rarissimi da trovare. A partire dal 1936 e fino al 1943 i J-36 furono costruiti anche da:
Quindi furono ben 6 le case produttrici di tasti semiautomatici identificati dalla sigla J-36. Queste 6 case furono chiamate dal Signal Corps a fornire la loro versione del J-36.
BMS - Brooklyn Metal Stamping Corporation propose un bug simile al Vibroplex Original. La Vibroplex propose una versione militare del Lightning Bug del tutto uguale a quella civile standard eccetto per la finitura nero goffrato della base e il foro centrale di fissaggio presente sui bugs destinati alle Scuole RT.
La Lionel, famosa produttrice di trenini modello, presentò una copia del Vibroplex Lightning costruita su licenza con poche differenze nei diametri delle colonne, nella paletta punti arrotondata, in quella del contatto di corto circuito e nella finitura della meccanica.
La Bunnell, nota casa produttrice di tasti telegrafici, propose il suo Speed Key Model 5-27 “militarizzato”, con base in nero goffrato. Sempre la Bunnell fece una serie di 200-300 bug J-36 diversi dal 5-27 per il Bureau of Steam Navigation.
Anche la James Clark Jr. Electric costruì una versione J-36 del suo Rotoplex, con l'aggiunta di una targhetta.
Esiste anche una versione Australiana di J-36, clone del Lightning Bug, fabbricato dalla Buzza Products.
Tutti questi bugs furono designati con la nomenclatura militare J-36 ma ognuno di essi conservò le sue particolari caratteristiche costruttive; in comune solo il colore nero della base.
I BMS, i Buzza e i Rotoplex sono praticamente introvabili, i Bunnell sono piuttosto rari e i Vibroplex non proprio diffusissimi.
I Lionel invece sono i più comuni e si trovano facilmente. Ottima copia del Lightning bug, del quale ricalca le stesse quote meccaniche eccetto alcuni spessori, il Lionel aveva purtroppo un difetto estetico particolarmente fastidioso; la targhetta identificativa realizzata in celluloide si staccava in breve tempo. Inoltre molti operatori militari “per ricordo” erano soliti portarsi a casa il bug e quindi la asportavano facilmente per renderlo non rintracciabile. Il risultato è che quasi tutti i Lionel in circolazione hanno la targhetta parzialmente staccata oppure non l’hanno per niente. Molte targhette poi sono delle mere riproduzioni moderne.
I BMS, Bunnell, Buzza, J.C Clark ed i Vibroplex invece hanno tutti la targhetta metallica (i J-36 Vibroplex di due tipi, grande e piccola). A noi in Italia sono giunti solo i Lionel, Vibroplex e qualche Bunnell, ma quì di seguito sono rappresentati tutti i J-36.
Il J-36 Buzza : Questo tasto Australiano si basa sul modello Vibroplex Lightning Bug (o la versione militare J-36) ma cambia il supporto per la leva delle linee fornendola con il suo proprio pivot e supporto. Anche il damper deriva dal Vibroplex Lightning Bug. Tutti i No. 100 esemplari Buzza hanno il paddle rosso e nero. Una base molto pesante fa del Buzza un tasto molto robusto con cui operare e la ripetizione dei punti è molto precisa. Il periodo di produzione di questi tasti è quello della Seconda Guerra Mondiale (WWII).
Il J36 fu impiegato come Speed key nelle stazioni fisse dell'Esercito, Marina e Aviazione e in ogni stazione dove l'elevato traffico e la comodità operativa ne permetteva l'utilizzo. Erano però
previsti dei corsi specifici per l'impiego del tasto semiautomatico, con tanto di certificato finale.
Spesso gli operatori qualificati erano......operatrici. Infatti non era raro imbattersi in una ragazza RT, magari impiegata presso qualche stazione
comando della U.S. Navy.
Molti operatori, specie della U.S. Navy, spesso acquistavano i tasti semiautomatici per proprio conto. Non è rarissimo imbattersi in bug che, pur non essendo "di ordinanza" come il J-36, hanno
prestato servizio in stazioni radio militari. Molto apprezzati erano i bug di McElroy. Il Dipartimento della Difesa americano introdusse l'uso del bug nel manuale tecnico TM 11-459 , capitolo 6. Interessante leggere le regolazioni e i consigli in esso forniti. Una frase per tutti:
<< The bug is designed to make sending easy rather than fast, and perfect control of the key is far more important than speed >>
Quindi deve essere sfatata la cognizione che il bug è un tasto "difficile" ma deve essere chiaro che si tratta invece di un congegno meccanico nato per semplificare la trasmissione telegrafica, non per correre quindi ma per rendere la manipolazione molto più riposante di quella di un tasto verticale, specie nelle stazioni ad intenso traffico. Il suo perfetto controllo e la conseguente precisione nel trasmettere è molto più importante della velocità ottenibile.
Il Buon Fabio (IK0IXI) ha scritto un bel vademecum per la taratura del BUG.
Anomalie alla produzione di massa: Esistono J-36 con inciso “Property of U.S. Navy” (Bunnell) oppure con stampato "Signal Corps J-36" sulla base. Alcuni non hanno nessuna etichetta. Molti hanno il timbro di accettazione "SC" (Signal Corps) di colore arancio nella parte inferiore della base. Alcuni Lionel uscivano con due palette.
Conclusione: Come premesso, è opinione diffusa che i Lightning bug (o i J-36 della Vibroplex e Lionel) siano i tasti semiautomatici migliori in assoluto. IK0IXI conferma questo punto di vista; quando si trasmette con uno di questi gioielli, si dimenticano tutti gli altri. Con questi tasti è possibile infatti ottenere una manipolazione "musicale", molto precisa e armoniosa. Inoltre sono industruttibili, molto facili da impiegare e molto silenziosi. Sono convinto che un Lightning o J-36 (Vibroplex, Bunnell o Lionel) non dovrebbe mancare in una stazione radiotelegrafica.
Diego Piscina IW2MXE - AG6WJ